Tutti i segreti del risparmio – L’altalena dei mercati continua

Sono Vincenzo Balzano, Ispettore Principale, Consulente Finanziario e Assicurativo per Alleanza Assicurazione Spa

La settimana appena trascorsa a mio avviso è da considerarsi di consolidamento, dopo la grande paura generata su mercati dalla Cina.

Per chi non avesse seguito in Cina si è avuta un fortissima svalutazione della moneta nei confronti del cambio fisso verso il dollaro.

Questa manovra inaspettata, ha gettato nel panico i mercati mondiali, con rischi di crolli da crash di borsa.

Tale situazione è stata calmata grazie all’intervento della stessa banca cinese che ha agito in maniera tempestiva usando varie misure:

  • Autorizzando i fondi pensioni a investire sino al 30% in azioni. Prima il limite era molto più basso. I fondi pensioni cinesi hanno ammontare davvero molto elevati di circa 52 milioni di dollari e quindi di fatta questa manovra e come si fosse fatta, da parte del governo cinese un manovra di quantitative easing però usando fondi privati.
  • Intervento da parte della banca centrale cinese, diretto sui mercati azionari, per far capire ai ribassisti che era meglio desistere dall’attaccare la borsa al ribasso.
  • Riduzione della riserva obbligatoria per le banche, questo ha dato maggiore agio alle banche per poter erogare più credito, avendo delle garanzie meno stringenti.

Tutte queste manovre nel loro insieme, hanno contribuito a fermare l’emorragia che aveva colpito i mercati di tutto il mondo in particolare i mercati emergenti.

economia cinese in discesa

Mercato obbligazionario: la discesa dei tassi

Ancora una volta le banche centrali hanno dato disponibilità a sostenere l’economia e l’effetto sulle obbligazioni è stato immediato: prezzi in rialzo e rendimenti a scadenza in diminuzione.

I titoli di debito, dunque, restano il rifugio preferito degli investitori e la loro riduzione nei portafogli in nome della crescita, dell’aumento dei tassi di interesse, della stabilità politica, è rimandato a tempi migliori.

Ma la remunerazione che offrono i bond è ai minimi storici e alimenta una spirale viziosa tra ritorni risicati e minore percezione del rischio.

Il volano dei prezzi

La settimana scorsa è bastato che la Federal Reserve, la banca centrale americana, abbandonasse il riferimento alla “pazienza” nell’adottare nuove decisioni di politica monetaria, che già il mercato scontava tagli dei tassi di interesse per più di mezzo punto entro fine anno, spingendo in alto le quotazioni dei bond.

Qualche giorno dopo della Fed, la Banca centrale europea si è detta pronta ad adeguare i suoi strumenti – ove opportuno – per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito.

E gli acquisti sono tornati anche sui titoli di debito più vulnerabili dell’area euro, compresi quelli del Tesoro italiano.

Il Bund, il titolo governativo tedesco, a dieci anni ha un rendimento negativo (-0,2%). Cioè si paga per prestare i soldi alla Germania, anziché ricevere un interesse.

Ma anche l’emissione spagnola di pari durata, meno appetibile del Bund, è scesa a poco meno dello 0,6%. Lo stesso BTp italiano è̀ al 2,4% contro il 2,9% di un anno fa.

Ancora una volta le banche centrali hanno dato disponibilità a sostenere l’economia e l’effetto sulle obbligazioni è stato immediato: prezzi in rialzo e rendimenti a scadenza in diminuzione.

I titoli di debito, dunque, restano il rifugio preferito degli investitori e la loro riduzione nei portafogli in nome della crescita, dell’aumento dei tassi di interesse, della stabilità politica, è rimandato a tempi migliori.

Ma la remunerazione che offrono i bond è ai minimi storici e alimenta una spirale viziosa tra ritorni risicati e minore percezione del rischio.

Cosa tenere d’ occhio

La guerra dei dazi è al centro degli scenari di investimento ed è motivo della cautela delle banche centrali.

«Il mercato sta già scontando un allentamento delle tensioni e un lungo periodo di negoziazioni. In caso di mancata intesa, le manovre delle banche centrali a sostegno dell’economia potrebbero non bastare più».

Per questo, tra gli eventi da seguire ci sono le elezioni americane del 2020, che potrebbero cambiare il quadro politico.

E poi tutte le cause di incertezza che hanno riportato gli acquisti sulle obbligazioni: la Brexit, la legge di bilancio, le nomine alla Bce e la visibilità sulla politica dei tassi.

I TOP E FLOP DELLA SETTIMANA

Titoli Top

Top ✅ Ultimo Var%
Kolinpharma 7.55 +11.03%
Astm 27.34 +5.32%
Dba Group 2 +4.71%
Orsero 8 +4.44%
Schneider Electric 74.76 +3.35%
Gequity 0.038 +3.26%
Bca Profilo 0.1495 +3.10%
Dobank 11.56 +3.03%
Vonovia 46.03 +2.86%

Effervescente Kolinpharma, che archivia la seduta con una performance decisamente positiva dell’11,03%.

Nella giornata abbiamo assistito ad un avvio con forza ed apertura a 6,85 Euro sotto i massimi della seduta precedente, con rafforzamento delle quotazioni nel corso della sessione.

Il confronto del titolo con il FTSE MIB, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa di Kolinpharma rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.

Andamento Kolinpharma (grafico da Borsaitaliana.it)

Vigoroso rialzo per il gestore autostradale ASTM, che archivia la sessione in forte guadagno, sopravanzando i valori precedenti del 5,32%.

I primi movimenti sono stati vivaci per il titolo, che ha preso il via a 27 Euro, superando il massimo della vigilia, per poi continuare ad incrementare la performance in giornata.

Il confronto del titolo con il FTSE MIB, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa di ASTM rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.

Titoli Flop

FLOP ❌ Ultimo Var%
Nb Aurora 10.198 -13.46%
Casta Diva Group 0.718 -10.47%
Sciuker Frames 0.508 -7.97%
Sias 16 -7.14%
Infineon Technologies 14.262 -6.49%
Crowdfundme 8.26 -6.14%
Imvest 0.352 -5.88%
Mondo Tv France 0.0236 -5.60%
Gruppo Green Power 2.36 -5.60%
Monrif 0.159 -5.36

La partenza è stata difficile per il titolo NB AURORA che in apertura ha segnato 0 Euro, proponendo prezzi inferiori al bottom della sessione precedente, per poi migliorare sensibilmente durante la seduta e fissare gli ultimi prezzi a 10,198 a ridosso dei massimi della giornata.

La tendenza ad una settimana di Nb Aurora è più fiacca rispetto all’andamento dell’indice di riferimento. Tale cedimento potrebbe innescare opportunità di vendita del titolo da parte del mercato.

andamento azioni NB aurora (grafico da Borsaitaliana.it)

Aggressivo ribasso per Casta Diva Group, che flette in maniera scomposta, archiviando la sessione con una perdita del 10,47%.

I primi passi sono stati all’insegna della neutralità per il titolo, che ha poi proseguito sempre più fiacco, scivolando sul finale verso il valore inferiore di 0,718.

Lo scenario tecnico visto ad una settimana del titolo rispetto all’indice, evidenzia un rallentamento del trend di Casta Diva Group rispetto al FTSE MIB, e ciò rende il titolo potenziale obiettivo di vendita da parte degli investitori.

Andamento azioni Casta Diva Group (grafico da finanza-mercati.ilsole24ore.com)

Focus di questa settimana

Per la settimana che ci troviamo di fronte vi è un obiettivo molto chiaro, il FOMC (Federal Open Market Commitee).

Il mercato attende diviso la decisione da parte della Fed se sia arrivato il fatidico momento di alzare dopo tanti anni nuovamente i tassi d’interesse. L’opinione pubblica in merito è molto divisa, tra un 50% dei votanti che vuole un rialzo e un 50% che è contrario a tale operazione.

All’ interno dell opinione pubblica vi è una netta spaccatura:

  • Da un lato abbiamo L’Fmi ossia il fondo monetario mondiale, che spinge perché non ci sia adesso un rialzo dei tassi che creerebbe nuove turbolenze dopo quelle recentemente create dalla Cina.
  • Dall’ altra, abbiamo i delegati dei mercati emergenti che invece spingono affinché si metta fine a questa inutile attesa e si faccia chiarezza e precisione sulla politica monetaria, di modo che i mercati si possano concentrare su qualcosa di diverso che non sia solo la politica adottata dalle banche centrali, tralasciando sempre di più l’economia reale.

IL MIO PUNTO DI VISTA ??

Dal mio punto di vista sono d’accordo con la dichiarazione dei paesi emergenti, oramai il momento per un rialzo dei tassi è maturo e i mercati soffrono di più una incertezza così forte che una politica chiara.

Ora concentriamoci sui numeri e su vari settori per capire chi investe sui mercati che cosa di aspetta:

  • Settore delle commodities, si sta comportando bene in queste ultime settimane, con impostazioni grafiche che evidenziano tutte segnali d’inversioni segno che gli investitori credono che il peggio sia alle spalle.
  • I mercati azionari invece sia quelli europei che americani, sono in fase laterale a nostro avviso di accumulazione, pronti a schizzare al rialzo qualunque sia il risultato del Fomc.

L’unica cosa che a mio avviso potrebbe turbarli sarebbe la non chiarezza, ma ormai i prezzi scontano già in anticipo scenari veramente troppo foschi rispetto a quello che rappresenta la realtà.

Quindi dal punto di vista dell’analisi tecnica ecco la vision sui mercati che sono seguiti con maggiore interesse:

  • Ftse MIb è impostato al rialzo con volontà di superare i recenti massimi o comunque di arrivare almeno in area 23000 mila punti.
  • Sp500 volontà di ritornare in area 2100, quindi fare un rimbalzo di breve anche molto violento, mentre l’impostazione rimane di base ribassista.
  • Materie prime, mercati emergenti, le azioni e i bond legati a questo settore, quindi comprendiamo anche le valute emergenti in fortissimo recupero, convinti che lo scenario attuale rappresenti a livello di prezzo degli scenario economici ben più avversi di quello che rappresenti la realtà economica e quindi siamo qui in una situazione di stress particolare, da cui usciremo presto con un movimento di una certe rilevanza.

Articolo a cura di Vincenzo Balzano

Leggi anche:

Ultimo  articolo

Leggi anche: https://cercolinfo.it/index.php/2019/06/10/tutti-i-segreti-del-risparmio-tutto-quello-che-ce-da-sapere-sui-minibot/

Lascia un commento