Colesterolo: Perché è importante tenerlo nei limiti

Nutrizionista seduto alla scrivania con il camice
Dott.Pasquale Napolitano

Purtroppo sempre molte più persone sono affette da un’alterazione dei livelli del colesterolo (TC) ematico assieme alle componenti HDL-C ed LDL-C oltre che al valore dei trigliceridi (TG). 

Come risaputo, il colesterolo HDL è definito “buono” perché correla inversamente con il rischio cardiovascolare il che si traduce nel fatto che a maggior concentrazione di HDL nel sangue corrisponde un abbassamento del rischio.

Viceversa il colesterolo LDL, che correla in maniera lineare con l’aumento del rischio.

Ovviamente non sono gli unici fattori in gioco quando si vuole definire il rischio di accidente cardiovascolare di un soggetto però è stato ampiamente dimostrato come un’esposizione a bassi livelli di LDL prolungata nel tempo, il che significa avere uno stile di vita sano per lunghi periodi e non solo quando si è a dieta, riduca ulteriormente e mantenga basso il rischio per quanto riguarda l’aspetto dei lipidi ematici. 

Obiettivi da raggiungere

Qualora il vostro medico vi dica che siete soggetti a rischio cardiovascolare su base dell’anamnesi familiare, se siete in sovrappeso, con un quadro alterato dell’aspetto lipidico ematico, ipertesi, ecc. dovreste prende in considerazione di intervenire il più presto possibile cercando di raggiungere i target definiti dalle nuove linee guida per la gestione del rischio cardiovascolare stilate dalla European Society of Cardiology (Esc) e dalla European Atherosclerosis Society (Eas):

  • Smettere di fumare, se fumatore/fumatrice;- Seguire una dieta sana che abbia pochi grassi saturi secondo i dettami della dieta mediterranea;
  • 3.5-7h di attività fisica moderata a settimana oppure 30-60min al giorno;
  • BMI compreso tra 20 e 25 kg/m^2 con circonferenza vita <94cm (uomo) o <80 (donna);
  • Pressione sanguigna <140/90 mmHg; LDL.

LDL

Immagine di: salugea.com

Se soggetto ad altissimo rischio: intraprendere un regime terapico che porti ad una riduzione >=50% del LDL basale puntando al target <55 mg/dL.

Se soggetto ad alto rischio: intraprendere un regime terapico che porti ad una riduzione >=50% del LDL basale puntando al target <70 mg/dL.

Se soggetto a rischio moderato: target <100 mg/dL.

Se soggetto a basso rischio:

  • target <116 mg/dL.
  • Trigliceridi: <150 mg/dL;
  • Glicemia: emoglobina glicata (HbA1c) <7% / <53 mmol/mol;

Come appena visto, questi sono obiettivi da raggiungere per mantenersi in buona salute e per tenere basso il rischio cardiovascolare se soggetto definito a rischio;

Risulta quindi evidente come sia necessario mettere in pratica uno stile di vita sano, mangiare correttamente e magari aiutarsi con qualche integratore.

Quali sono gli integratori alimentari che riducono il colesterolo?

Fitosteroli

Immagine di: aaconsulenzaalimentare

I principali fitosteroli sono sitosterolo, campesterolo e stigmasterolo; si trovano naturalmente negli oli vegetali e in quantità minori nelle verdure, frutta fresca, noci, cereali e legumi.

L’assunzione alimentare di steroli vegetali varia tra una media di 250 mg / die nel Nord Europa e circa 500 mg / die nei paesi del Mediterraneo. I fitosteroli competono con il colesterolo per l’assorbimento intestinale, modulando così la colesterolemia.

Il consumo giornaliero di 2 g di fitosteroli può effettivamente ridurre i livelli di TC e LDL-C del 7-10% nell’uomo (con un certo grado di eterogeneità tra gli individui), mentre ha un effetto scarso o nullo sui livelli di HDL-C e TG.

Tuttavia, ad oggi non sono stati condotti studi sul successivo effetto sulla malattia cardiovascolare (CVD). 

Sulla base della riduzione del LDL e dell’assenza di eventi avversi, possono essere presi in considerazione alimenti funzionali con steroli / stanoli vegetali (≥2 g / giorno con il pasto principale):

  • Nei soggetti con livelli elevati di colesterolo a livello intermedio o basso rischio globale che non si qualificano per la farmacoterapia;
  • In aggiunta alla terapia farmacologica in pazienti ad alto e altissimo rischio che non riescono a raggiungere gli obiettivi LDL-C su statine o non possono essere trattati con statine; 
  • Per adulti e bambini (di età> 6 anni) con ipercolesterolemia familiare, in linea con la guida attuale.

Monacolina e riso rosso fermentato

Immagine di: integratorifoodmed

Il riso rosso (RYR) è una fonte di pigmento fermentato che è stato usato in Cina come colorante alimentare e esaltatore di sapidità da secoli.

Gli effetti ipocolesterolemizzanti della RYR sono correlati a un meccanismo simile alle statine — l’inibizione dell’idrossimetilglutaril-coenzima A (HMG-CoA) reduttasi — delle monacoline, che rappresentano l’ingrediente bioattivo.

Diversi preparati commerciali di RYR hanno concentrazioni diverse di monacoline, ma il consumatore non è in grado di fare tale distinzione.

Nell’unico trial randomizzato disponibile in pazienti con malattia aterosclerotica, un estratto parzialmente purificato di RYR ha ridotto gli eventi ricorrenti del 45%.

È stato osservato un effetto ipocolesterolemizzante clinicamente rilevante (fino a una riduzione del 20%) con i preparati RYR che forniscono una dose/die di 2,5-10 mg di monacolina K.

I nutraceutici contenenti RYR purificato possono essere considerati nelle persone con elevate concentrazioni plasmatiche di colesterolo che non si qualificano per il trattamento con statine in considerazione del loro rischio cardiovascolare globale.

Fibra alimentare

Immagine di mauriziotommasini

Le prove disponibili dimostrano un effetto di riduzione del TC e LDL-C del β-glucano, una fibra viscosa da avena e orzo.

Gli alimenti arricchiti con queste fibre o integratori sono ben tollerati, efficaci e raccomandati per l’abbassamento di LDL-C.

Tuttavia, il dosaggio necessario per ottenere una riduzione clinicamente rilevante dei livelli di LDL-C del 3-5% varia da 3 a 10 g al giorno in base al tipo specifico di fibra.

Soia

Immagine di foodfactory

L’effetto ipocolesterolemizzante della soia è generalmente attribuito al suo contenuto di isoflavone e fitoestrogeni, che diminuisce progressivamente con l’aumentare del grado di elaborazione della soia.

È stato anche indicato che le proteine ​​di soia sono in grado di indurre un modesto effetto di riduzione del LDL-C durante la sostituzione di alimenti proteici animali.

Tuttavia, ciò non è stato confermato quando sono state prese in considerazione le variazioni di altri componenti dietetici.

Policosanolo e berberina

Il policosanolo è una miscela naturale di alcoli alifatici a catena lunga estratti principalmente dalla cera di canna da zucchero.

Gli studi dimostrano che il policosanolo da canna da zucchero, riso o germe di grano non ha effetti significativi su LDL-C, HDL-C, TG, ApoB, Lp (a), livelli di proteina C-reattiva ad alta sensibilità, omocisteina, fibrinogeno o coagulazione del sangue.

Per quanto riguarda la berberina, una recente meta-analisi ha valutato i suoi effetti sui lipidi plasmatici nell’uomo.

La valutazione comparativa degli interventi con berberina e sullo stile di vita o sul placebo ha indicato che nel gruppo con berberina, i livelli di LDL-C e TG nel plasma erano ridotti in modo più efficace rispetto al gruppo di controllo ma lo studio era carente nella qualità della randomizzazione.

Quindi non resta che affidarsi ad un professionista che sappia consigliare l’orientamento da intraprendere utilizzando la dietoterapia, migliorando la composizione fisica ed eventualmente aggiungendo un’integrazione.

L’importante è sempre l’evitare il fai da te utilizzando magari prodotti che non hanno efficacia dimostrata basandosi su quanto appreso in rete, sui social, nei blog e via discorrendo.

Biglietto da visita della nutrizionista
Studio di dietetica e nutrizione umana

Articolo a cura di Dott. Pasquale Napolitano

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