La cucina come “attività rifugio” ai tempi del COVID-19

Focus su cosa sta accadendo nella cucina degli italiani costretti a restare in casa e consigli utili per affrontare la quarantena in serenità, senza mettere chili di troppo.

Che i fornelli siano diventati la principale “attività rifugio” per gli italiani è palese nelle immagini di Instagram e nelle conversazioni via Skype: sessanta milioni di cittadini d’un tratto mangiano sempre a casa, compresi milioni di studenti.

Ma cosa piace mangiare agli italiani particolarmente in questo periodo? Cosa stanno cucinando? Quanto fa bene ciò che preparano? Occorre darsi una regolata?

Il cibo che conforta

Una delle prime domande poste all’inizio è: cosa piace mangiare agli italiani in questo periodo?

Non possiamo rispondere citando una pietanza ben precisa, perché la gamma di piatti preparati ai tempi del COVID-19 è molto ampia e va dal salato al dolce, ma per fortuna è possibile racchiuderla in una sola parola: comfort food.

Il comfort food è quel cibo, quella pietanza che ristora l’anima e il corpo, quel piatto che dopo una giornata decisamente “no” ha il potere di farci sentire protetti, coccolati e appagati.

L’aggettivo comfort sta ad indicare la capacità del cibo di confortare, consolare, coccolare, di soddisfare un bisogno sia fisico ma soprattutto emotivo; in fondo riesce a colmare le mancanze, i momenti di stress fisici ed emotivi che ognuno di noi accumula durante la giornata.

A ciascuno il proprio comfort food

Non esiste un comfort food adatto a tutti, ognuno di noi confida le proprie debolezze, sopperisce alle proprie mancanze in un piatto in particolare, perché legato a sensazioni o a ricordi del tutto personali, e può identificarsi in quella torta di mele che preparava sempre la vostra nonna, quel piatto del cuore che avete preparato per anni per il pranzo della domenica, quel cibo legato alla vostra infanzia, che al sol pensiero vi fa tornare bambini, legato ad una persona cara, ad un posto, un luogo, un ricordo felice.

Le lasagne ad esempio, oppure le polpette, la torta di mele, la pizza… tutto può essere comfort food, dal junk food (cibo spazzatura) ai piatti legati alla tradizione.

(Immagine di tavolartegusto.it)

Quanto fa bene

Il problema è che spesso il cibo confortevole non coincide con una corretta alimentazione.

Se da un lato amiamo il comfort food perché provoca un maggiore rilascio di endorfine (che il nostro corpo produce per proteggerci dal dolore) dall’altro lato presenta un alto contenuto di zuccheri e carboidrati.

Teoricamente mangiare in casa è un bene, consente di controllare la qualità della materia prima, di evitare i cibi pronti, ma stando in casa ci si annoia e si attiva una fame nervosa compensativa, quella che ci fa andare in cerca di uno snack, di un pacchetto di cracker, di un pezzo di cioccolato.

Perciò durante questo periodo di quarantena, senza un’adeguata consapevolezza e senza attività fisica sarà facile aumentare dai due ai quattro chili.

Occorre disciplina

In questo momento difficile e faticoso anche in cucina bisogna darsi alcuni ritmi ed imparare ad assumere nuovi atteggiamenti positivi per trascorrere bene il tempo. Ecco alcuni consigli:

1. Mai come in questo momento è importante mangiare sano! Stando sempre in casa e con l’aumento dell’ansia per la situazione esterna, è facile essere colti dalla fame nervosa. Dobbiamo invece privilegiare una dieta varia e colorata, nelle giuste quantità e con i giusti accorgimenti. Mangiamo verdure poco cotte, che in questo modo preservano i valori nutrizionali, e li associamo con carne bianca. Laviamo bene le verdure che mangeremo crude e le associamo a uova e formaggi. Per una prima colazione facciamo torte con olio extra vergine d’oliva, poco zucchero, farine integrali e frutta con fibre tipo mele e pere.

2. Rispettare la regola dei 5 pasti al giorno. Ora che ne abbiamo la possibilità, sfruttiamo al meglio il tempo a disposizione per rispettare i 5 momenti che frazionano le calorie quotidiane necessarie, con tre pasti principali e due spuntini: colazione, spuntino a metà mattina, pranzo, merenda pomeridiana e cena. Seguendo questa linea nutrizionale il metabolismo si riattiva, diventa più efficiente e si hanno più energie per tutta la giornata.

3. Elogiare la lentezza: basta mangiare velocemente! Assaporiamo con gusto ogni pietanza, mangiare non è solo sostentamento, ma è anche fonte di emozione e piacere. Sarà una vera scoperta apprezzare i pasti nel sapore, nell’aspetto, nella consistenza, nei profumi e nei colori. Attiviamo tutti e 5 i sensi e trarremo più piacere dal mangiare.

4. Avere cura del cibo e della tavola. Basta cibi veloci e tavole non apparecchiate! Potreste pensare di creare tavole colorate, gradevoli e accoglienti con ottimo cibo per soddisfare vista e palato allo stesso tempo. Valorizziamo sempre i giorni festivi per differenziarli dagli altri, questo servirà a spezzare la monotonia.

(Immagine di pilloledibonton.altervista.org)

Spegnere la TV è fondamentale

5. Spegnere la tv mentre siamo a tavola. Il pasto è un momento conviviale molto importante, dunque spegniamo lo schermo e impariamo ad “ascoltarci”. Condividiamo, diamo spazio al dialogo, scambiamoci consigli, commenti e/o critiche. Con la tv accesa, non diamo spazio alle relazioni. Inoltre, creiamo problemi alla digestione, in quanto invece che masticare con consapevolezza il cibo che abbiamo nel piatto, lo assumiamo passivamente e distrattamente. Infine fa bene anche alle nostre orecchie, perché non è positivo bombardarsi di cattive notizie a tutte le ore del giorno.

6. Cuciniamo senza sprechi. Quante volte sbucciamo melanzane, zucchine, e gettiamo nell’umido lo scarto? Quante volte ci disfiamo del pane duro? O cuciniamo cose in più che non vengono consumate e vanno a male? Ora dobbiamo usare il buon senso e attivare la creatività. Il cibo in esubero, una volta raffreddato, basta riporlo in vasetti di vetro sterilizzati e congelarlo. Un esempio: la buccia della zucca, affettata sottilmente e messa in forno, diventa una squisita chips.

(Immagine di winenews.it)

7. Condividiamo! Questo è il periodo in cui si avverte la necessità del contatto. E allora perché non organizzare videochiamate di gruppo per scambiare ricette e curiosità culinarie? Ogni giorno, a turno, potreste proporre la vostra ricetta preferita e sfidare gli amici o i familiari lontani. Un modo divertente e spensierato per arricchire le vostre conoscenze in cucina e per sperimentare nuovi piatti con i vostri cari.

In tutti questi atteggiamenti coinvolgete tutti i membri della casa, in modo da creare affiatamento e complicità. Questi momenti vi danno l’opportunità di legare di più e di non annoiarvi mai!

A cura di Laura Imperato

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