25 Aprile 2020: guida su come trascorrere la festa della liberazione restando a casa

Settantacinque anni fa l’Italia veniva liberata dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista, oggi in tempi di “reclusione” possiamo festeggiare il 25 Aprile ed inneggiare alla libertà con un programma tutto indoor.

La Liberazione metteva fine a vent’anni di dittatura e a cinque di guerra. Un evento epocale, una “rivoluzione”, quella che non c’era stata durante i governi liberali e poi sotto la lunga ombra del regime, e che finalmente avrebbe portato di lì a un anno, per la prima volta, l’intera popolazione adulta italiana (comprese le donne) alle urne per decidere, con il referendum del 2 giugno 1946, fra monarchia e repubblica.

Con gli anni, il ricordo di questa giornata non è mai svanito e la si chiama “festa” della liberazione proprio perché da sempre si trascorre questa giornata in festa, celebrando ed inneggiando alla libertà: recandosi nelle piazze, ai parchi per un pic-nic, nei musei per una visita guidata e nei ristoranti per un bel pranzo.

Oggi invece, cade in pieno distanziamento sociale e tutte queste esperienze sembrerebbero impossibili da vivere, oltre che vietate.

Ma è qui che la “resistenza” che scorre nel sangue degli italiani spunta fuori e si fa strada fra le diverse idee elaborate dall’ANPI (associazione nazionale partigiani italiani), dai cittadini e dai musei stessi, per vivere anche se in maniera alternativa il 25 aprile.

Abbiamo raccolto per voi le diverse iniziative per un perfetto programma di festeggiamenti indoor.

Mattinata con #Bellaciaoinognicasa #Iorestolibero

(Immagine di anpi.it)

Un modo per celebrare lo stesso questa data fondamentale anche in piena emergenza Coronavirus è #iorestolibero, iniziativa voluta dall’Anpi e lanciata con il seguente appello:

«Quest’anno, nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, abbiamo bisogno più che mai di celebrare la nostra libertà, di tornare a guardare al futuro con speranza e coraggio.

Sappiamo che, una volta passata questa tempesta, saremo chiamati a ricostruire un mondo più giusto, più equo, più sostenibile. Per questo lanciamo una grande convocazione a cittadine e cittadini per ritrovarci insieme a festeggiare il 25 aprile in una grande piazza virtuale».

«In un momento in cui siamo costretti all’ isolamento per combattere un nemico invisibile, in cui la distanza sociale ci rende un po’ più soli, possiamo e dobbiamo stringerci e sostenerci. Vogliamo riconoscerci gli uni negli altri, tornare a guardare al futuro con speranza e coraggio.

La nostra piazza sarà virtuale ma ugualmente gremita e animata, il palcoscenico saranno le nostre case piene di calore, i nostri computer e i nostri smartphone faranno il resto. Uniamoci per metterci alle spalle questa crisi e disegnare un domani luminoso e promettente. Chiediamo a tutte e tutti di aderire e di esserci fin da ora, e di coinvolgere più persone possibile».

Un appello attivato per un duplice motivo:

  • Raccogliere fondi a favore della Caritas Italiana e della Croce Rossa Italiana per fornire aiuto, attraverso la rete di realtà del volontariato in prima linea nell’ emergenza sociale, a quanti non hanno un tetto o un pasto garantito.
  • Partecipare alla grande piazza virtuale per celebrare tutti insieme il giorno che ha segnato la rinascita italiana dopo l’oppressione nazifascista e che oggi rinnova il proprio appello alla condivisione, all’altruismo, all’impegno civile.

L’appuntamento con la diretta è alle 11 del 25 aprile sul sito 25aprile2020.it. L’evento virtuale si aprirà con l’Inno di Mameli e si chiuderà con Bella Ciao.

Ogni partecipante è invitato a fare una libera donazione non inferiore a due euro per sostenere le associazioni del terzo settore che si occupano di assistere le persone senza fissa dimora e di gestire le mense dei poveri.

A pranzo sul balcone

(Immagine di genitoricrescono.com)

Il 25 aprile, così come a pasquetta e il 1 maggio, viene festeggiato all’aperto. Nell’ impossibilità di questi tempi, è la nostra creatività a fare da padrona. Se si ha un balcone, anche minuscolo, oppure un pezzettino di ballatoio a disposizione, la cosa migliore è organizzare lì un picnic.

La sensazione di essere all’aperto, anche se non si ha una terrazza o addirittura un giardino, in questo modo è salva. In mancanza di affacci all’esterno poi, si può optare per una stanza con una portafinestra o una finestra da tenere spalancate, per avere anche un minimo di vista sul mondo.

Di solito i locali più luminosi sono: salotto, sala da pranzo, soggiorno e potete riadattarli spostando i mobili, in modo da creare spazio per permettervi di sedervi per terra a mangiare.

Sul balcone o dentro casa, se avete piante a disposizione raggruppatele e circondatevene poiché si possono trarre molti benefici alla vista del verde e delle piante.

Una volta individuata la location del picnic si passa all’allestimento. Servono: una stuoia (o un tappeto) non troppo calda o preziosa, che faccia da base. Non può mancare la classica tovaglia a quadretti bianchi e rossi. Per stare seduti comodi, via libera a cuscini e cuscinoni sparsi sul pavimento, mentre come punti da appoggio si possono usare cassette di legno, ceste rovesciate, i tavolini bassi che si usano per fare colazione a letto, i taglieri di legno e i cestini di vimini.

Infine, dopo settimane e settimane in tuta, concedetevi un abito carino. Inoltre, non dimenticate di scegliere una playlist che accompagni il vostro picnic indoor e tenete a portata di mano chitarra, carte e giochi di società per godervi l’atmosfera dopo mangiato.

Un pomeriggio al museo

Che ne dite di una bella gita pomeridiana al museo?

Per concludere al meglio la giornata potreste immergervi in un’esperienza virtuale di un museo. Che sia in Italia oppure no, in questo periodo di quarantena la potenza della tecnologia vi permetterà di viaggiare con un semplice clic. Sono tantissimi i musei che hanno aderito alle iniziative di tour virtuali, c’è solo l’imbarazzo della scelta cliccando qui:

(Immagine di initalia.virgilio.it)

Godetevi la giornata poiché come suggerisce l’ANPI: «Sarà un 25 aprile di liberazione, forse il più grande dal dopoguerra».

Perciò stringiamoci intorno alle nostre famiglie, alle nostre comunità locali per ridare forza alla comunità nazionale.

A cura di Laura Imperato

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