Sanremo 2021: il festival della consapevolezza

Al via il 71esimo festival della canzone italiana all’insegna della consapevolezza, ecco i momenti che nella prima serata hanno esaltato questa tematica

Sanremo 2021 si parte. È l’edizione più complicata di sempre e Amadeus la apre all’insegna della consapevolezza: “Quest’anno il cuore batte più forte dell’anno scorso”, ammette emozionato all’ingresso sul palco.

“L’ho fatto con tutto me stesso, pensando a chi vive di musica, televisione, spettacolo, al Paese reale che sta lottando per ritrovarsi”.

Dopo mesi di ostinato racconto di un Sanremo 2021 di Rinascita e di Ripartenza, si inizia a parlare di un Festival della Consapevolezza viste le circostanze eccezionali in cui si terrà questa 71esima edizione.

Consapevolezza” è la parola chiave insistita, ripetuta, evidenziata dal Direttore di Rai 1 Stefano Coletta nei suoi 10 minuti di intervento nella prima conferenza stampa ufficiale di Sanremo 2021: del resto l’immagine restituita dallo streaming è ben lontana da qualsiasi suggestione di ripartenza.

I velluti caldi, l’adrenalina del debutto, i fiori, i loghi che campeggiano di solito al Casinò di Sanremo lasciano il posto alla freddezza quasi sovietica del Salone degli Arazzi della sede Rai di Viale Mazzini e a un parterre distanziato di figure rigorosamente mascherinate da FFp2: quanto di più lontano ci possa essere dall’idea di una rinascita.

Qualche polemica

“Non sarà il Festival della Rinascita, ma della Consapevolezza, perché arriviamo a questo Festival consapevoli che tutto il sovvertimento di vita che stiamo vivendo hanno però fame di essere nutrito da spazi da afflato comune.

Il servizio pubblico deve anche intrattenere. Non abbiamo rinunciato a dare espressione al genere dell’intrattenimento, la gente ce lo chiede.

La ragione del servizio pubblico nel voler accompagnare, nella consapevolezza, anche con quote di evasione, con anche il desiderio di fare entrare nelle proprie vite le canzoni di ogni Festival” dice il direttore Coletta, che così finalmente smonta uno degli equivoci che forse più di altri ha trascinato questa già difficile edizione in un turbine di polemiche in molti casi davvero pretestuosi.

Certo, presentare questo Sanremo 2021 come qualcosa che non poteva essere in piena pandemia non ha aiutato.

Sanremo come distrazione

Stefano Coletta ha quindi rimesso il Festival in asse con il contesto, anche se magari la ‘retorica’ della distrazione dalla pandemia è un ‘pizzico’ fuori tempo massimo: andava bene per il marzo 2020.

Di certo Coletta va dritto verso quanti hanno pensato fosse una buona idea cancellare l’edizione 2021 (che evidentemente non sa cosa è Sanremo, ma questa è un’altra storia).

“Sanremo è un rituale collettivo, che si aspetta anche per essere meno soli.

Questo sarà un nuovo Festival di Sanremo nella consapevolezza che sarà un Festival particolare perché piomba in una pagina davvero difficile della nostra storia, ma che vuole arrivare nelle case degli italiani in questo momento di disorientamento per unire.

Saltare un’edizione di quello che alcuni hanno definito un evento di canzonette avrebbe significato aumentare il disorientamento.

Lo show deve tenere conto di quello che stiamo vivendo e infatti Amadeus già nella prima serata ha saputo dimostrarlo, a partire dalla sua lettera scritta per il direttore del giornale Leggo che di seguito vi riportiamo.

(Immagine di raiplay.it)

La lettera di Amadeus

«Caro direttore, cari lettori, cari telespettatori, oggi Sanremo parte per davvero.

O, forse, sarebbe meglio dire riparte per davvero. E ora voglio raccontare, su Leggo, nero su bianco, cosa mi ha spinto ad essere qui. È incredibile quello che abbiamo vissuto tutti, nessuno escluso, dalla fine del Festival 2020 a oggi.

Un anno difficilissimo che ha messo a dura prova tutti e tutto: la pandemia ci ha stravolto la vita, a tanti ha fatto perdere gli affetti, il lavoro, la sicurezza del presente e il sogno del futuro».

E continua: «Con tutto questo negli occhi, nella testa e nel cuore ho pensato a lungo se fosse giusto farlo, il Sanremo del 2021. Io ero disponibile ma sentivo tanta incertezza intorno.

Certo se avessi rinunciato sarebbe stato facile, avrei evitato ogni rischio e difficilmente qualcuno avrebbe potuto criticarmi. Spesso la mattina mi guardavo allo specchio e mi facevo una domanda: «Ama, è giusto quest’anno, in questo momento, fare Sanremo?».

Qualche volta mi rispondevo deciso sì, altre scuotevo la testa. Un’altalena di sensazioni della quale solo mia moglie, Giovanna, è stata testimone. Ma un giorno di ottobre mentre stavo facendo la spesa a Ponte Milvio a Roma sono stato fermato con un’educazione di altri tempi da una gentile signora.

Aveva i capelli grigi e curati, indossava un paltò color cammello, trascinava un carrellino.

Mi ha parlato a voce bassa, mi ha raccontato di essere vedova. E poi guardandomi negli occhi mi ha ripetuto più volte la parola serenità.

Sì, la serenità della sua televisione, delle canzoni, di un Festival che ha sempre seguito. Se lo avessi fatto, mi ha detto, avrei aiutato lei e quelli come lei a vivere finalmente una cosa normale.

(Immagine di it.finance.yahooo.com)

… E ancora sulla lettera di Amadeus

Ho pensato a quelle parole. Ho pensato a quello che so fare: il presentatore. Non posso (magari fossi in grado) risolvere i problemi di chi ha perso il lavoro, non posso essere io a proteggere il Paese dal contagio, né posso pianificare la campagna dei vaccini.

Io posso solo organizzare un Festival, posso inventare e improvvisare, con il mio amico Fiorello, uno show che regali alla gente un po’ di leggerezza e di divertimento.

Ecco, ripensando a tutti questi mesi, credo sia stata proprio quell’anziana signora a incoraggiarmi ancora di più ad organizzare il Festival di Sanremo 70+1.

E l’ho fatto, credetemi, con tutto me stesso e con l’aiuto di molte persone, in condizioni difficilissime. L’ho fatto con ancora più forza e determinazione dello scorso anno.

Mai avrei pensato fosse possibile. L’ho fatto rispettando ogni norma di sicurezza ma soprattutto pensando a chi vive di musica, a chi vive di televisione e spettacolo, al Paese reale, quello che sta lottando per ritrovarsi.

Abbiamo scoperto, infatti, che la normalità è una cosa straordinaria.

E proprio per riavere un po’ di quella normalità, abbiamo lavorato in maniera straordinaria.

Ecco, oggi Sanremo riparte. Con i cantanti e le canzoni, l’orchestra e i giornalisti e tutti quei lavoratori che con professionalità mi aiuteranno a portare in scena uno spettacolo di qualità.

Non avrò spettatori in sala ma mi rincuorerò pensando al pubblico della tv e, soprattutto, a quella signora col paltò cammello di Ponte Milvio».

(Immagine di agi.it)

Alessia Bonari sul palco per ricordarci di non abbassare la guardia

A testimoniare e a marcare ulteriormente le intenzioni del Festival della canzone italiana 2021 c’è stata Alessia Bonari, l’infermiera grossetana la cui foto del viso segnato dalla mascherina ha fatto il giro del mondo ed è stata introdotta così da Amadeus: “Ci siamo sentiti oggi con il ministro Speranza: mi chiedeva di ricordare a tutti che c’è un solo modo per uscire dalla pandemia: al di là dei vaccini, speriamo tantissimi, dobbiamo usare la mascherina, mantenere le distanze, lavarci le mani. È importantissimo, per tornare alla normalità”.

Questo è stato l’appello lanciato da Amadeus all’Ariston, rivolgendosi poi ad Alessia: “Ci tenevo a conoscerti – dice Amadeus – Il personale sanitario sta svolgendo un compito importantissimo”.

Sulla foto dello scorso 2020 Alessia ha detto: “L’hanno condivisa i miei familiari, poi è diventata virale. All’inizio ero un po’ intimidita vedendo il mio volto ovunque.

Ma vivo tutto questo con responsabilità. E infatti voglio lodare il lavoro e la professionalità degli operatori sanitari”. Nel 2020, quei segni sul viso hanno raccontato quanto gli infermieri e i medici fossero in prima linea nella guerra che stava iniziando.

È salita sul palco dell’Ariston per ricordare soprattutto che un anno dopo il covid la situazione non è cambiata.

Il covid c’è ancora e non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo stare attenti e soltanto uniti possiamo farcela E a concludere, su Twitter risponde il ministro Speranza: “Grazie Amadeus e grazie Alessia. Il virus si può battere solo con l’impegno di tutti. #Sanremo2021”.

(Immagine di ilsussidiario.net)

Una canzone con un gesto profondo e liberatorio

Ed infine Francesca Michielin e Fedez ci hanno regalato un momento molto commovente in questo festival della consapevolezza: un nastro di raso bianco, a dividere e allo stesso tempo ad unire.

Infatti, Fedez e Francesca Michielin arrivano sul palco con una lunga striscia di stoffa che utilizzano per segnare la distanza prevista dai protocolli.

Alla fine dell’esibizione i due artisti però annullano le distanze e si abbracciano in una stretta liberatoria: questo gesto così profondo rivendica quell’azione che da tempo non ci è concessa e dona commozione e speranza.

(Immagine di repubblica.it)

Sicuramente nei prossimi giorni avremo l’opportunità di vedere come il tema della consapevolezza si strutturerà attraverso i cantanti e gli ospiti in programma in questo festival così insolito, ma che a modo suo vuole abbattere ogni distanza e farci ritrovare un senso di unione.

A cura di Laura Imperato

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